In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) 25 milioni per i consorzi DOP/IGP; 2) Non si arresta la crescita dell’agricoltura biologica; 3) Allarme degli agricoltori italiani per l’import di cereali; 4) Parmigiano Reggiano soffia 90 candeline e “sposa” il whisky
In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) 25 milioni per i consorzi DOP/IGP: È stato pubblicato il decreto con cui il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste mette a disposizione dei consorzi di tutela 25 milioni di euro per sostenere azioni di commercializzazione, informazione e divulgazione, di sviluppo dei prodotti DOP e IGP. Si tratta di un’ulteriore iniziativa finalizzata a valorizzare le potenzialità delle Indicazioni geografiche, riconosciute globalmente come simbolo di eccellenza.
2) Non si arresta la crescita dell’agricoltura biologica: Non si arresta la crescita dell’agricoltura biologica in Europa e l’Italia si conferma sempre più come una vera e propria eccellenza in questo campo. Secondo i recenti dati del rapporto “The World of Organic Agriculture 2024″, dell’Istituto di ricerca sull’agricoltura biologica FiBL in collaborazione con IFOAM, la Federazione delle associazioni del biologico a livello mondiale, nel 2022 l’Italia si è classificata terza per superficie dei terreni biologici, con 2,3 milioni di ettari, dopo la Francia (2,9 milioni di ettari) e la Spagna (2,7 milioni di ettari), con una superficie di campi biologici del 18,7% sul totale, oltre il doppio della media europea del 9%. Il Belpaese ha inoltre fatto registrare uno dei maggiori incrementi nel 2022, con un aumento di oltre 0,2 milioni di ettari rispetto al 2021, subito dopo la Grecia. Con oltre con 82.593 unità sui 480.000 attivi in Europa, l’Italia mantiene anche il primato per quanto concerne il numero di produttori bio. Una crescita che deriva da una sempre maggiore attenzione alla salute e alla tutela dell’ambiente da parte dei consumatori. “Occorre sostenere gli agricoltori nella transizione agroecologica orientando i sussidi della PAC su pratiche agricole sostenibili in grado di creare ricadute di pubblica utilità e puntando su investimenti in ricerca, innovazione e formazione” – afferma Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio, ricordando che “è anche necessario investire per l’aumento dei consumi per il quale da anni proponiamo la fiscalità ambientale con il credito d’imposta per costi di certificazione e la riduzione dell’Iva sui prodotti biologici, soprattutto nel caso delle mense pubbliche che rappresentano uno strumento fondamentale anche per l’educazione alimentare. Ma ci vuole un impegno comune, da parte delle istituzioni e dei cittadini”.
3) Allarme degli agricoltori italiani per l’import di cereali: La massiccia importazione di frumento da Paesi come Turchia, Russia e Ucraina, rappresenta un’ulteriore e seria minaccia per le produzioni Made in Italy. Serve maggiore trasparenza sui mercati e il riconoscimento dei costi ai cerealicoltori. Crollano i prezzi all’origine e le semine nazionali sono al minimo storico. È l’allarme lanciato da Cia-Agricoltori Italiani, sempre più preoccupata per le sorti di un settore già costretto a lavorare in perdita e senza strumenti adeguati per uscire dalla crisi. L’Italia – precisa Cia – importa il 40% del fabbisogno di grano duro, il 65% di tenero e il 55% del mais. Eppure, nonostante la carenza di prodotto nazionale e la continua richiesta da parte dei consumatori di prodotti 100% italiani, le quotazioni dei maggiori cereali sono sempre più mortificanti per gli agricoltori. Oggi, considerando le ultime quotazioni sul grano duro pari a circa 34 euro al quintale e le rese degli agricoltori di circa 30 quintali a ettaro, si arriva di fatto a una produzione lorda vendibile di 1.100 euro a ettaro, ma con costi di produzione di gran lunga superiori ai 1.400 euro a ettaro. Ricordando la mancata istituzione del registro telematico sulle giacenze dei cereali, Granaio Italia, che viene continuamente rinviato e l’attuazione di uno strumento che certifichi i costi di produzione per definire, in modo chiaro, anche i termini di contrattazione, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini sottolinea che “non è pensabile andare avanti senza politiche di contenimento da parte dell’Europa. Le aziende stanno abbandonando le colture. “Le istituzioni tutte agiscano rapidamente – chiosa il presidente Cia – il Governo ci dia risposte immediate rispetto alle istanze presentate da troppo tempo, senza trascurare i rischi economici, sociali e ambientali di questa crisi, non solo per il comparto cerealicolo, ma per l’intero Paese”.
4) Parmigiano Reggiano soffia 90 candeline e “sposa” il whisky: Per il quarto anno consecutivo il Consorzio Parmigiano Reggiano è tornato a Identità Golose come main sponsor. La manifestazione si tiene fino a lunedì 11 marzo 2024 all’Allianz Mico di Milano. Filo conduttore il tema “Non esiste innovazione senza disobbedienza: la rivoluzione oggi”. E per l’occasione Parmigiano Reggiano è tornato alla scoperta di abbinamenti inediti: quelli con prestigiosi whisky scozzesi e con whisky provenienti dalla distilleria Cillario&Marazzi. La manifestazione milanese è stata l’occasione per proseguire i festeggiamenti per il novantesimo compleanno del Consorzio, che si svolgeranno durante tutto il 2024.