The Swap Wave Project porta a Roma gli swap party itineranti. Tutti gli appuntamenti di settembre e la prima edizione di “Under the Stars – Swap Edition”.
Il 28 settembre a Roma, al Parco delle Stelle (Largo Settimio Passamonti, San Lorenzo – Roma) un nuovo appuntamento con The Swap Wave Project, una giornata intera, dalle 16 alle 23, tutta dedicata alla moda sostenibile. La prima edizione di “Under the Stars – Swap Edition”.
L’idea è quella di mostrare in modo pratico tre diversi modi per vivere la moda senza cadere nel fast fashion:
- Swap party: scambio vestiti 1:1, dove si portano i capi che non si usano più e si possono prendere quelli degli altri.
- Second hand e artigianato: un market con espositori di vintage, handmade e creativi indipendenti, per dare spazio a chi lavora sul recupero e sulla creazione di pezzi unici.
- Customizzazione: in collaborazione con Tattoo Legacy, ci sarà un corner speciale in cui i tatuatori faranno gratuitamente bleach painting (decorazioni con candeggina) sui vestiti: si potrà personalizzare ciò che si scambia allo swap, quello che si compra al market o anche un capo portato da casa.
In questo modo, nello stesso evento, ci saranno tre possibilità diverse per avere un guardaroba nuovo e creativo senza creare rifiuti: scambio, acquisto sostenibile e trasformazione dei capi.
Il 14 settembre ci sarà anche un altro swap party al Condominio Marconi (Via Enrico Dal Pozzo 5).
The Swap Wave Project, una moda più libera e sostenibile
The Swap Wave Project nasce a Roma nel luglio 2023 da un gruppo di amici con un desiderio chiaro: vivere la moda in modo più libero, sostenibile e personale. Così è nata un’idea semplice ma rivoluzionaria: gli eventi di scambio vestiti 1 a 1.
La regola è chiara: 1 capo = 1 token, sempre. Non conta se il capo è firmato, vintage o basic: ogni pezzo ha lo stesso valore, perché il valore sta nell’uso, non nel prezzo. L’obiettivo? Rimettere in circolo i vestiti, farli rinascere grazie a nuove storie. Ogni swap è un piccolo atto di resistenza ecologica, contro un’industria della moda che inquina, spreca e sfrutta. Ma è anche un momento per divertirsi, conoscersi, stare bene.
“Il progetto è nato per fare in modo che le persone possano scambiarsi i loro vestiti, sia per un’esigenza ecologica, a cui siamo tanto sensibili, sia per una questione economica. Sono degli eventi in cui tutti riescono a fare shopping in maniera gratuita. – racconta a TeleAmbiente Elisa, una delle fondatrici del progetto – La caratteristica del nostro swap è quella che non abbiamo mai dato valore al capo, quindi gli scambi avvengono sempre in maniera 1 a 1. Ogni capo corrisponde a un token, che sia un capo da 200 euro o da 50 cent. Il concetto è stato compreso da tutti”.
E aggiunge: “La nostra utenza è composta da tutte le generazioni, gruppi delle medie, universitari, coetanei, ma anche gente grande, tra i 60 e i 70 anni, c’è chi ha anche portato la nonna. Questa è la soddisfazione più grande, vedere delle generazioni che facevano fatica a indossare vestiti già indossati da altri e che adesso hanno sdoganato questa cosa”.
Cos’è uno swap party?
Il termine è di derivazione anglosassone: “swap” significa scambio e “party” festa, ovvero una festa del baratto, un mercatino per scambiarsi dall’abbigliamento agli accessori, che può essere organizzato tra amici e conoscenti, o si può partecipare ad eventi aperti a più persone.
Lo swap party nasce negli Usa, in particolare a New York, e si diffonde a partire dal 2000, arrivando anche in Italia. Lo scambio di vestiti si è sempre fatto, ma organizzato in forma di evento e con delle regole, è una novità di questo secolo che sta diventando un vero e proprio trend.
Un’ottima occasione per liberarsi di quello che non si usa più e avere in cambio qualcosa di “nuovo”, senza spendere, e, soprattutto, favorendo l’economia circolare e il riuso, riducendo l’impatto ambientale di uno dei settori tra i più inquinanti al mondo, quello della moda.
La regola principale dello swap party è che lo scambio può avvenire solo con articoli in ottime o buone condizioni e puliti.