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AERO, alla Camera il III Convegno nazionale

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L’Italia, con i suoi oltre 8.000 km di coste, può diventare un’eccellenza a livello europeo: per ogni euro di incentivi previsti dal FER 2, il settore ne restituisce almeno tre in termini di valore socio-economico. La filiera è in costante crescita e, contrariamente a quanto si possa pensare, non è in contrasto con altre attività economiche che dipendono dal mare, come la pesca.

Si è tenuto alla Camera dei deputati il III Convegno nazionale di AERO – Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore. Alla presenza di tanti rappresentanti politici e istituzionali, oltre che dei vari protagonisti del settore, è stato illustrato lo stato dell’arte di una filiera che per l’Italia, con i suoi oltre 8000 km di coste, può e deve rappresentare una grande occasione di sviluppo. Non solo per favorire la necessaria transizione energetica, ma anche per fare da traino ad altri settori economici solo apparentemente in contrasto, come la pesca.

Dalla Camera dei deputati vogliamo lanciare un appello importante agli amici parlamentari di tutti i gruppi politici, perché tutti i gruppi sono convinti della necessità di avere un mix energetico di energie rinnovabili, e quindi l’offshore, con l’eolico galleggiante e con il fotovoltaico, può essere una parte della soluzione del problema dell’approvvigionamento energetico e dell’indipendenza energetica del nostro Paese” – ha spiegato Fulvio Mamone Capria, presidente di AERO – “Presentiamo dati importanti, ma molto semplificati: a fronte di un euro di incentivi che il FER 2 dedica al nostro settore ritornano, in termini di valore socio-economico, almeno tre euro. Un’opportunità straordinaria di occupazione nel Mezzogiorno, di fornitura di energia anche in quelle zone che vivono crisi industriali e nelle vicinanze delle aree portuali, dove poter, in futuro, produrre anche idrogeno e ammoniaca e dare una soluzione“.

Noi crediamo che l’Italia possa essere protagonista anche nel Mediterraneo, speriamo che, con i primi 3,8 gigawatt del FER 2, queste aste possano partire rapidamente” – ha aggiunto Fulvio Mamone Capria – “Così facendo, dal 2026 in poi potremo dare l’opportunità, per l’Italia, di accreditarsi in Europa e di proseguire con la decarbonizzazione del Paese“.

Siamo in una fase di transizione digitale che vuol dire un Paese, ed un mondo, energivori. Abbiamo quindi bisogno di capire come produrre così tanta energia, di cui il mondo ha bisogno, ma all’interno di una transizione energetica. Per noi la risposta è il mix energetico, rinnovabili e nucleare. E all’interno delle rinnovabili, l’energia prodotta offshore è un’opportunità straordinaria” – il commento di Alessandro Colucci, deputato di Noi Moderati e presidente dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo sostenibile – “I dati che vengono forniti oggi devono aiutare il legislatore a decidere e a superare quelle barriere che oggi impediscono lo sviluppo di produzione energetica che può creare ricerca, modernità e occupazione“.

Il nostro Paese, con 8.000 chilometri di coste, può essere un’eccellenza. Abbiamo uno spazio straordinario sul quale – siamo non a caso alla Camera dei deputati – il legislatore deve darsi da fare e creare una svolta politica definitiva” – ha concluso l’onorevole Colucci – “Deve esserci una vera emancipazione dai fossili, ma soprattutto un’autonomia del nostro Paese, affinché, grazie all’offshore, sia in grado di essere un’eccellenza e di dare la giusta risposta energetica alle proprie imprese e alle proprie famiglie“.

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