Al via (in anticipo) la caccia in Italia

Al via (in anticipo) la caccia in Italia

Tabella dei Contenuti

A partire dal 1° settembre 2025 al via (in anticipo) la caccia in Italia. ENPA: “Intervenga Meloni per fare garantire l’articolo 9 della Costituzione Italiana”.

Al via la caccia in Italia. A partire dal 1° settembre 2025, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto aprono, seppur in anticipo rispetto alla data ufficiale del 21 settembre 2025, la mattanza verso i piccoli o i grandi animali residenti nei boschi. Attività venatoria che, tra le altre cose, cade in un momento storico particolare con il Governo Meloni pronto a modificare la Legge numero 157 dell’11 febbraio 1992.

Tra i punti considerati più controversi del provvedimento oggetto di dibattito in Parlamento, l’aumento delle specie animali abbattibili senza basi scientifiche, la trasformazione di alcuni scrigni di biodiversità in aree sporche di sangue e l’utilizzo delle doppiette in territori demaniali, dalle foreste alle spiagge, fino alle dune, anche in ore notturne, con seri rischi per la sicurezza di ciclisti, escursionisti e villeggianti.

Già sul piede di guerra, non a caso, gli ambientalisti supportati dal 76% dei cittadini italiani contrari a una tradizione anacronistica, barbara e crudele, almeno secondo un sondaggio Eurispes.

L’ingordigia dei cacciatori è assecondata dai politici alla costante ricerca del consenso“, commenta il Responsabile Nazionale Area Animali Selvatici della Lega Antivivisezione (LAV), Massimo Vitturi.

Fondamentale, secondo l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), invece, l’intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, per fare garantire il rispetto dell’articolo 9 della Costituzione Italiana sulla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni.

Al via (in anticipo) la caccia in Italia, Sommi: “Politica anacronistica”

Una politica preistorica che fa sì che per un passatempo, perché oggi la caccia è tale, si uccidano animali innocenti. Un hobby, tra l’altro, celato dietro la parola “tradizione”. Ricordo che, però, era tale anche bruciare sia gli eretici sia le streghe. Per fortuna, ed è bene sottolinearlo, le cattive tradizioni si possono abbandonare. La caccia è un vero e proprio sopruso verso gli animali. L’alpinista Mario Corona dice che, durante le escursioni naturalistiche, l’orso, per fare un esempio, è nel suo posto, mentre l’uomo no. Ed ecco perché la convivenza tra specie animali diverse sul pianeta Terra è fondamentale. Sbagliato, invece, usurpare l’esistenza di altri esseri viventi“, dichiara a TeleAmbiente il giornalista, critico e autore del libro “Solo amore. Appunti per un manifesto in difesa degli animali”Luca Sommi.

Pubblicità
Articoli Correlati