Disagio giovanile, il lavoro dell’Associazione Alice Ets

Il lavoro dell’Associazione Alice Ets per combattere il disagio giovanile

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L’associazione Alice Ets è composta da psicologi e psicoterapeuti e si focalizza su tre aree: prevenzione, intervento e formazione

Alice Ets nasce con lo scopo di accompagnare genitori, figli ed educatori nel loro percorso di crescita. L’associazione, composta da psicologi e psicoterapeuti e guidata dalla psicoterapeuta Stefania Andreoli, si focalizza su tre aree: prevenzione, intervento e formazione.

La nascita di Alice Ets

La dottoressa Monica Picasso, psicoterapeuta e socia di Aice Ets, ha raccontato la nascita dell’Associazione in una puntata di CrescimiTu su TeleAmbiente: “Proprio perché siamo psicologi e psicoterapeuti abbiamo raccolto quelle che sono le domande che molto più spesso ci capitava di trovare nei nostri studi o nei progetti a cui partecipavamo e abbiamo deciso di creare una vera e propria associazione che potesse rispondere a questi bisogni il più possibile”.

I servizi di Alice Ets

L’associazione, oltre a proporre dei colloqui clinici e quindi dei canonici percorsi di terapia, ha all’attivo tantissimi progetti che permettono un po’ a tutti sia di lavorare sulla prevenzione, ma anche di poter accedere a percorsi di terapia per chi magari è un po’ più in difficoltà. Ad esempio c’è un servizio di terapia calmierata: “Chi magari fa un po’ fatica a livello economico a permettersi una terapia, può accedere a una terapia con dei prezzi più contenuti, perché l’obiettivo è proprio quello di poter occuparsi della salute mentale a 360 gradi ma soprattutto come obiettivo principale abbiamo quello di poter permettere a tutti di prendersi cura della propria salute mentale” ha spiegato ancora la dottoressa Picasso.

Il disagio degli adolescenti moderni

Monica Picasso ha spiegato qual è la situazione, ad oggi, degli adolescenti moderni: fanno fatica a stare male. “Significa che i ragazzi cercano in tutti i modi di stare bene, soprattutto per far star tranquillo il mondo degli adulti. È come se non potessero permettersi di non funzionare, perché vivono in un mondo in cui hanno tutto, in cui hanno tutte le possibilità, in cui hanno tutte le cure, in cui tutto funziona bene, quindi come è possibile che a un certo punto comincino a stare male. Credo che questa sia la cosa più diffusa in questo momento, è la cosa che noi in studio, noi nell’associazione vediamo più frequentemente, quindi questa difficoltà a poter mostrare il proprio malessere”.

La presa di coscienza dei giovani

La dottoressa Picasso spiega anche che negli studi di psicoterapia c’è stato un boom di richieste, soprattutto di adolescenti e giovani adulti, che capiscono di stare male e chiedono dunque aiuto. “Soprattutto gli adolescenti che forse sono quelli più in grado di poter dire sto male a qualcun altro, non ai loro genitori. Ma il genitore deve essere una base sicura, cioè io rimango a disposizione per te, se stai male, se c’è qualcosa che non va, io ci sono accettando il fatto che tu mi ponga dei limiti”.

Il ruolo della scuola e dello psicologo scolastico

Se da una parte gli adolescenti hanno consapevolezza del loro malessere e i genitori sono di supporto, un altro ruolo cruciale è svolto dalla scuola e dalla figura dello psicologo scolastico. Anche di questo tema ha discusso la dottoressa socia di Alice Ets: “La figura dello psicologo scolastico ormai è presente, bene o male, in tutte le scuole, credo dunque che sia importante guardare anche agli insegnanti perché i poveri insegnanti spesso vengono un po’ lasciati da soli e non ricevono una formazione su quelli che possono essere anche i segnali di pericolo o i segnali da tenere in considerazione e il conseguente modo di agire.

Corsi per insegnanti di Alice Ets

“Noi spesso come Alice Ets proponiamo le formazioni proprio rivolte agli insegnanti dove aiutiamo gli insegnanti a gestire quelle che possono essere delle situazioni di problema e cercare di avere più o meno una mappatura di quelli che sono i segnali rispetto a come funziona la fase adolescenziale che ci fanno dire qualcosa non sta funzionando” ha concluso Monica Picasso.

Intervista completa a Monica Picasso di Alice Ets

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