Circhi con animali in Italia, Dori: "Dal ministro Giuli risposte ambigue"

Circhi con animali in Italia, Dori: “Dal ministro Giuli risposte ambigue”

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Ancora polemiche sugli animali nei circhi d’Italia. Giuli: “Materia complessa ma al lavoro per superarla”. Dori: “Parole ambigue”. 

Stop ai soldi pubblici per i circhi condannati in via definitiva per maltrattamento di animali. Ad affermarlo è stato il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, alla Camera dei Deputati, a Roma, nel Lazio, durante il question time del 23 aprile 2025. Nel corso del dibattito aperto dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), Francesco Emilio Borrelli, il titolare del Dicastero di Via del Collegio Romano 27, dopo avere ribadito la complessità della materia, ha sottolineato l’impegno del Governo Meloni per superare lo sfruttamento di cammelli, orsi e tigri sotto i tendoni. Una pratica anacronistica, barbara e crudele che, nonostante l’articolo 9 della Costituzione Italiana a salvaguardia degli animali, sembrerebbe non avere fine.

La risposta del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, durante il question time del 23 aprile 2025, in realtà, è stata molto ambigua. Il motivo? L’esponente del Governo Meloni prima si è soffermato su intendimenti teorici rispetto all’articolo 9 della Costituzione Italiana, poi ha ammesso che, in caso di episodi acclarati di maltrattamento di animali i contributi pubblici a sostegno dei circhi saranno tolti, e ci mancherebbe altro, infine non si è espresso sull’attuazione della Legge delega di luglio 2022 sullo spettacolo. Anzi, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha parlato sia di “complessità della materia” sia di “impresa ardua”. Purtroppo, in politica, espressioni simili significano che il lavoro da fare è lunghissimo. Di fatto, il tempo sta passando con il rischio di continuare a vedere cammelli, cavalli e leoni, tra gli altri, nelle aziende itineranti“, ha dichiarato a Teleambiente il deputato di Europa Verde, Devis Dori.

Data cruciale il 18 agosto 2025, dunque, al netto dei dubbi delle opposizioni, per l’attuazione della Legge delega di luglio 2022 sullo spettacolo come sottolineato anche da Eleonora Panella, Responsabile Area Animali Esotici della Lega Antivivisezione (LAV), durante il Magazine di Teleambiente dedicato al circo con animali.

Circhi con animali in Italia, ecco la proposta di legge del M5S per bandirli

Stop agli animali nei circhi d’Italia. A chiederlo è il Movimento Cinque Stelle (M5S) dopo avere presentato una proposta di legge alla Camera dei Deputati. Nove gli articoli del provvedimento titolato “Introduzione graduale del divieto dell’uso di animali nei circhi, nelle esibizioni e negli spettacoli viaggianti nonché disposizioni per la loro riconversione”. Tra i punti fondamentali del documento voluto dal deputato del Movimento Cinque Stelle (M5S), Alessandro Caramiello, il riconoscimento della funzione sociale delle aziende itineranti senza elefanti in piedi su due zampe, senza orsi sui monopattini e senza tigri impegnate a saltare i cerchi di fuoco.

Entro 12 mesi dall’entrata in vigore della proposta di legge, i tendoni basati in Italia, dopo avere rinunciato agli show dell’orrore, potranno iscriversi al “Registro nazionale dei circhi, delle esibizioni e degli spettacoli viaggianti senza animali”. Strutture che, dopo avere avuto la certificazione “animal free“, potranno ottenere contributi pubblici per la riconversione del settore. Non a caso ben 100 i milioni di euro a disposizione dei domatori alla ricerca di un nuovo impiego o dei rifugi pronti a ospitare, tra gli altri, cammelli, leoni e pellicani. Coloro che non rispetteranno la normativa potranno ricevere una sanzione pecuniaria fino a 200.000 euro.

Tanti gli Stati che, dall’America all’Europa, dall’Australia all’Asia, secondo il deputato del Movimento Cinque Stelle (M5S), Alessandro Caramiello, non custodiscono più animali nei circhi: Armenia, Austria, Belgio, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Scozia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Colombia, Costa Rica Ecuador, El Salvador, Guatemala, Messico, Panama, Paraguay, Perù, India, Iran, Israele, Libano, Singapore, Taiwan, Ucraina, Ungheria e Bolivia. Un elenco lunghissimo che, speriamo presto, potrà includere anche l’Italia.

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