Blue economy, vertice sull'Adriatico. Il Masaf vuole aumentare lo "sforzo di pesca"

Blue economy, vertice sull’Adriatico. Il Masaf vuole aumentare lo “sforzo di pesca”

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Ha riunito i ministri dell’Agricoltura della Croazia, della Slovenia e i sottosegretari dell’Albania e del Montenegro il vertice internazionale sull’Adriatico tenutosi ad Ancona e organizzato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf).

“Sostenibilità, Innovazione e Cooperazione nella Blue Economy per il mare Adriatico” questo il titolo dell’evento che ha lo scopo di migliorare la cooperazione dei paesi che si affacciano sull’Adriatico per salvaguardare la pesca e promuovere una sostenibilità, intesa dal Masaf non soltanto ambientale ma anche sociale ed economica. Il modello è quello già sperimentato a Mazara del Vallo con i Paesi che si affacciano sul canale di Sicilia.

Nel dettaglio l’obiettivo è aumentare lo “sforzo di pesca” quindi superare i limiti alla pesca attualmente vigenti. Altro elemento emerso è la volontà di sviluppare l’acquacoltura “una pratica, anch’essa, che necessita di una visione e di misure coordinate.”

Tante le sfide comuni; dal surriscaldamento delle acque con moltiplicazione di mucillaggini, al contrasto a specie aliene come il granchio blu, fino al sostegno alla produzione di molluschi.
Nella visione del ministro Lollobrigida vanno superati gli ostacoli burocratici e tecnici che limitano lo sviluppo della blue economy nell’Adriatico. Una strategia comune figlia di scelte politiche condivise sarebbe quindi in grado di rilanciare il settore.

Ci siamo riuniti per trovare motivi di unità sostanziale che vadano ben oltre le codificazioni regolatorie dell’Unione Europea o di altra natura. Serve una visione strategica da costruire in sinergia con i corpi intermedi, il mondo associativo e quello della rappresentanza, per comprendere ciò che può fare l’Italia, ciò che possono fare le nazioni amiche che condividono lo stesso bacino e ciò che può fare l’Europa”, ha sottolineato il ministro Lollobrigida parlando della necessità di costruire un piano di gioco dove le regole siano uguali per tutti e vengano applicate per tutti allo stesso modo.

Abbiamo riunito le nazioni che si affacciano sull’Adriatico: quelle che fanno parte dell’Unione Europea e quelle che, pur appartenendo al continente europeo, ne sono al di fuori. Con tutte intendiamo dialogare per crescere insieme. Questa conferenza è un momento di dialogo e amicizia con Croazia, Slovenia, Montenegro e Albania per individuare regole comuni e opportunità di interscambio tra le nostre imprese, con l’obiettivo di lavorare insieme all’interno di un quadro di sviluppo economico che renda queste nazioni sempre più competitive”, ha concluso il Ministro.

“Le sfide economiche e ambientali che attendono il futuro del comparto nel mare Adriatico devono essere affrontate in maniera unitaria, consapevoli che la sostenibilità ambientale va di pari passo con quella economica e sociale, perché non dobbiamo correre il rischio, nei prossimi anni, di non avere pesce sulle nostre tavole, non per mancanza di risorsa, ma perché non ci saranno più pescatori“, ha evidenziato il Sottosegretario Patrizio La Pietra.

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