Dopo i dazi Usa arrivano i dazi cinesi sulla carne. Confagricoltura lancia l'S.O.S.

Dopo i dazi Usa arrivano i dazi cinesi sulla carne. Confagricoltura lancia l’S.O.S.

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Non solo dazi statunitensi, anche la Cina ha avviato una procedura antidumping contro l’Unione europea. Il Dragone è in procinto di tassare l’export europeo nel paese asiatico con gravi ripercussioni sui produttori dell’Unione.

Le indagini cinesi riguardano i prodotti suinicoli Made in Europe e sono considerate da Bruxelles una ritorsione per le misure antidumping che l’Unione ha preso nei confronti del settore delle macchine elettriche cinesi.

Nell’ottobre del 2024 l’Ue ha istituito dei dazi per un periodo di 5 anni “sui veicoli elettrici cinesi oggetto di sovvenzioni sleali. Dall’inchiesta è emerso che la catena del valore dei veicoli elettrici a batteria in Cina beneficia di sovvenzioni sleali, dalle quali deriva una minaccia di pregiudizio economico ai produttori Ue di veicoli elettrici a batteria.”

Bruxelles ha quindi considerato scorretta la politica del mercato delle e-car cinesi in Europa, proposte a prezzi così concorrenziali da essere in grado di escludere dal mercato Ue le auto europee e conquistare una posizione monopolistica.

Pochi mesi dopo l’imposizione europea di dazi alle auto elettriche cinesi, il Dragone ha avviato una procedura antidumping nei confronti di diversi prodotti europei, tra questi gli alcolici e i prodotti derivati da carne di suino. Il 10 settembre scatteranno i dazi cinesi sulla carne di maiale e alcuni suoi sottoprodotti.

Confagricoltura esprime forte preoccupazione e giudica inaccettabili le possibili misure restrittive che si sommerebbero all’impatto dei dazi comminati dagli Usa ai prodotti europei.

Va ricordato che se gli Usa hanno stabilito dei dazi del 15% per i prodotti europei, l’Unione ha invece acconsentito a non imporre alcun dazio sulla merce proveniente dagli Usa, rendendo i prodotti statunitensi molto convenienti nei nostri mercati.

Altra criticità sottolineata da Confagricoltura è la mancata garanzia del rispetto del principio di reciprocità nell’accordo commerciale tra Unione Europea e Mercosur che appare destinato a consentire l’ingresso nel mercato europeo di cibo realizzato in violazione delle norme imposte ai produttori europei, consentendo di fatto la concorrenza sleale.

L’Italia, a causa della Peste Suina Africana, ha già perso dal gennaio 2022 il limitato export che era riuscita a conquistare verso la Cina. Non per questo, però, possiamo restare indifferenti di fronte a questa notizia”, dichiara Rudy Milani, presidente della Federazione suinicola di Confagricoltura.

“In questo contesto – prosegue Milani – dire che la misura è colma oltre ad essere riduttivo, evidenzia anche che diventa estremamente complicato non solo fare impresa, ma persino sopravvivere. È inaccettabile che gli allevatori siano costretti a pagare dazio, nel vero senso della parola, per dispute commerciali che finiscono per rafforzare i nostri competitor globali e indebolire i produttori europei“.

La richiesta di Confagricoltura rivolta alla Commissione europea è di rivedere la propria politica commerciale e al Governo italiano di farsi portavoce delle istanze del settore. “L’agricoltura -conclude la Confederazione- non può più essere trattata come merce di scambio nei negoziati internazionali.”

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