Export formaggi, spesa, nocciole, vendemmia – Agrifood Magazine

Tabella dei Contenuti

In questo numero di Agrifood Magazine, in collaborazione con Italpress: 1) Italia leader Ue nell’export di formaggi; 2) Ad agosto cresce il carrello della spesa; 3) Crolla il raccolto delle nocciole: rincari record; 4) Vendemmia 2025 in anticipo, ma le previsioni sono ottime

In questo numero di Agrifood Magazine, in collaborazione con Italpress:

1) Italia leader Ue nell’export di formaggi: L’Italia si conferma protagonista nel settore lattiero-caseario, diventando il primo Paese esportatore dell’Unione Europea per volumi. Secondo i dati della Commissione Europea diffusi da Assolatte, nel primo semestre del 2025 le esportazioni italiane di formaggi hanno superato le 97 mila tonnellate, pari a 968 milioni di euro, con una crescita del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un risultato che testimonia la capacità del comparto caseario nazionale di valorizzare le proprie eccellenze, rafforzando il ruolo del Made in Italy agroalimentare nel mondo. Particolarmente significativo è l’andamento positivo nei mercati strategici extraeuropei come il Regno Unito, il Canada, la Corea del Sud, l’Arabia Saudita e l’Australia, dove la domanda di formaggi italiani cresce, confermando queste produzioni come un sinonimo di qualità e autenticità. Per il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida “questo traguardo storico è il riconoscimento del lavoro di allevatori, caseifici e di tutta la filiera che, con impegno e passione, portano nel mondo un patrimonio di qualità, tradizione e innovazione. I formaggi italiani rappresentano non solo un’eccellenza gastronomica, ma anche un elemento identitario della cultura e del territorio”.

2) Ad agosto cresce il carrello della spesa: Ad agosto l’inflazione rallenta, ma cresce il carrello della spesa. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice dei prezzi al consumo registra una variazione di +0,1% su base mensile rispetto a+1,7% di luglio. La frenata dell’inflazione è legata soprattutto all’andamento dei costi dell’energia e in parte a quello dei servizi legati alle comunicazioni. Al contrario, i beni alimentari, per la cura della casa e della persona accelerano da +3,2% a +3,5%. In aumento anche i prodotti ad alta frequenza d’acquisto, come benzina e spese quotidiane. Su base annua i dati evidenziano un indice generale di inflazione pari a +1,6%.

3) Crolla il raccolto delle nocciole: rincari record: Dopo il cacao, che ha visto il suo prezzo salire fino a settemila dollari la tonnellata – più del doppio rispetto al 2022 – ora, è in crisi anche la produzione delle nocciole, ingrediente chiave di una delle creme spalmabili più amate al mondo. Il raccolto è in forte calo nei Paesi leader. Il cambiamento climatico sta ridisegnando la geografia agricola. In Turchia, principale produttore mondiale, il gelo primaverile e le piogge hanno ridotto la resa. In Italia, invece, a colpire sono stati caldo e insetti. Nel Piemonte, cuore dei noccioleti, la Cia parla di perdite fino al 70% e chiede lo stato di calamità naturale. Nel Viterbese, spiegano gli esperti, le alte temperature hanno provocato la cascola dei frutti, mentre la cimice asiatica ha compromesso molte coltivazioni. Gli effetti si vedono già nei campi: tanti gusci vuoti o frutti abortiti. Portando così, il prezzo delle nocciole a 12mila dollari la tonnellata, con un aumento del 56% rispetto a un anno fa. Il quadro è allarmante anche su scala internazionale. In Turchia, l’istituto statistico ha stimato un raccolto di 520mila tonnellate, molto al di sotto del potenziale. L’ente statale ha già fissato i prezzi ufficiali d’acquisto: 200 lire turche al chilo, circa 4 dollari e 90, con rincari che superano il 50%. Secondo gli operatori italiani, il rischio è duplice: questi aumenti non basteranno a coprire le perdite di reddito e potrebbe venir compromesso un marchio di eccellenza. Intanto i produttori guardano al futuro chiedendo sostegni, nuove varietà e impianti più resilienti al clima. Ma una cosa è certa: con cacao e nocciole entrambi alle stelle, il conto finale rischia di pesare anche sulle tasche dei consumatori che vedranno aumentare il prezzo di tutta quella gamma di prodotti che hanno la nocciola come ingrediente base.

4) Vendemmia 2025 in anticipo, ma le previsioni sono ottime: La vendemmia 2025 è alle porte e dopo anni segnati da siccità e peronospora, le previsioni vendemmiali sono più che ottime: si stima una produzione di 45 milioni di ettolitri con una qualità tra il buono e l’ottimo. In Sicilia, dove i primi grappoli sono stati tagliati a metà luglio e gli ultimi lo saranno tra settembre e ottobre, Assovini prevede un ritorno alla normalità nei tempi di raccolta, un miglioramento della quantità sul 2024 ed una qualità ottima. In Toscana, la produzione stimata per il 2025 è di circa 2,4 milioni di ettolitri di vino, in calo rispetto ai 2,7 milioni del 2024, ma in linea con le prospettive di medio periodo. La regione segna anche una crescita della quota di vino biologico, che rappresenta il 13-15% del totale regionale. In Veneto, prima regione produttrice in Italia, si prospetta una vendemmia tra le migliori degli ultimi anni, con quantità in crescita. I dati previsionali del Crea indicano 100mila tonnellate di uva in più rispetto al 2024. Rispetto agli anni passati i danni da peronospora sono stati più contenuti e le perdite da grandine si sono pressoché equivalse a quelle del 2024. Inoltre, il meteo estivo, non ha inciso negativamente. Vendemmia iniziata negli ultimi giorni di agosto anche in Alto Adige. Qui la qualità delle uve è stata definita molto alta. Anche in Valle d’Aosta l’inizio anticipato della raccolta si prospetta «generoso e di grande interesse qualitativo». Le uve raccolte si presentano «sane, belle e ricche di potenzialità». In Puglia, il Consorzio tutela del Primitivo di Manduria parla di raccolto «ottimo sotto il profilo qualitativo». Previsioni positive anche in Molise per Trebbiano e Montepulciano ed in Piemonte, dove si prevedono ottime rese.

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