Giornata della Terra, bambini sempre più a rischio per la crisi climatica

Giornata della Terra, bambini sempre più a rischio per la crisi climatica

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In occasione della Giornata della Terra Save the Children ricorda che circa 774 milioni di bambini sono esposti al duplice rischio della povertà e della crisi climatica, mentre l’Unicef sottolinea il problema con un sondaggio in cui si parla di crisi climatica ed ecoansia

Si celebra oggi la Giornata della Terra, ma guardando ai bambini la situazione è sempre più complessa, come ricorda Save the Children. Circa 774 milioni di bambini, ossia un terzo della popolazione infantile mondiale, sono esposti al duplice rischio della povertà e della crisi climatica senza accesso al cibo, all’acqua, all’assistenza sanitaria e all’istruzione. Inoltre, tra luglio 2023 e giugno 2024, 766 milioni di bambini sono stati esposti a ondate di calore estreme.

Bambini e crisi climatica: un’analisi nella Giornata della Terra

I bambini sono coloro che subiscono maggiormente l’impatto di una crisi climatica che non hanno contributo a creare. In alcuni Paesi stanno aumentando i ricoveri ospedalieri dei più piccoli, con un aggravio delle condizioni respiratorie come l’asma e si registrano anche conseguenze sulla salute mentale e sullo sviluppo generale dei minori. Intanto in altri contesti aumentano le disuguaglianze esistenti e l’insicurezza alimentare. Nelle zone di conflitto, l’effetto combinato delle ondate di calore e delle crisi umanitarie mette ulteriormente in pericolo i bambini che già vivono in condizioni precarie. Le ondate di calore compromettono anche l’istruzione, con la chiusura delle scuole e la riduzione dell’apprendimento.

Il caso del Pakistan

Nei mesi di aprile e maggio 2024 più di 210 milioni di minori hanno perso giorni di scuola a causa del caldo estremo. Nella provincia più popolosa del Pakistan, il Punjab, a maggio scorso almeno 26 milioni di minori, ovvero il 52% di tutti gli alunni del Paese che frequentano la scuola pre-primaria, primaria e secondaria, hanno saltato le lezioni a causa del caldo estremo. Si stima che tra l’inizio del 2022 e giugno 2024, 404 milioni di bambini in 81 Paesi abbiano subito l’interruzione dell’istruzione a causa della crisi climatica, con scuole costrette a chiudere provocando, in alcuni casi, la perdita in media di 28 giorni di insegnamento.

Giovani al centro delle politiche climatiche

È necessario che i bambini e i giovani siano al centro delle politiche e dei processi decisionali che riguardano il clima. A quasi 10 anni dallo storico Accordo di Parigi con cui gli Stati si sono impegnati a mantenere l’innalzamento della temperatura sotto i 2° e – se possibile – sotto 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali, questi obiettivi sono ancora troppo lontani. È fondamentale perciò riportare l’attenzione sulla necessità di accelerare l’azione globale verso un futuro più sostenibile, di agire quindi con urgenza per realizzare interventi e assicurare i finanziamenti necessari per promuovere politiche di mitigazione e di adattamento che tengano conto dei diritti dei bambini, delle bambine e dei giovani. È anche un’occasione per ribadire l’importanza di rafforzare la cooperazione internazionale e il dialogo multilaterale su questi temi in previsione della Cop30 di novembre in Brasile” ha dichiarato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia in occasione della Giornata della Terra.

L’appello dell’Unicef nella Giornata della Terra

In occasione della Giornata della Terra, Unicef Italia ricorda che quasi la metà dei 2,4 miliardi di bambine, bambini e adolescenti del mondo è esposta ad una combinazione pericolosa di shock climatici e il cambiamento climatico sta mettendo a rischio l’infanzia stessa. Bambine e bambini sono particolarmente vulnerabili agli effetti di fenomeni metereologici estremi: quasi il 90% del carico globale delle malattie associate ai cambiamenti climatici, al degrado ambientale e all’inquinamento ricade sui bambini sotto i 5 anni.

Il sondaggio pubblicato per la Giornata della Terra

Unicef ha presentato oggi, per la Giornata della Terra, i risultati del sondaggio “Crisi climatica ed Ecoansia in Italia. Preoccupazioni ambientali e salute mentale” realizzato con Youtrend sulla percezione dei giovani rispetto ai cambiamenti climatici e gli effetti sulla salute mentale. Il 24% degli italiani ha sentito parlare di ecoansia e il 22% indica che la propria esperienza personale è molto o abbastanza compatibile con l’ecoansia, una volta spiegato il significato del termine. Il 7% ha dichiarato di aver riscontrato almeno una volta a settimana sintomi fisici in risposta a uno stato di ansia legato ai problemi ambientali e il 9% dichiara di aver accusato sintomi psicologici, con frequenza almeno settimanale. Infine il 32% degli intervistati maggiorenni con meno di 45 anni afferma che la paura della crisi climatica li scoraggia dall’idea di avere figli.

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