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Montagne senza neve, a rischio sport e turismo invernali: Report racconta lo snow-farming

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Una possibile soluzione per salvare l’economia e non solo. Prima, però, occorre pensare bene ai tempi, anche con una diversa calendarizzazione delle gare di sci, come propone la campionessa olimpica Federica Brignone.

Il cambiamento climatico sta trasformando continuamente i nostri paesaggi e mette a rischio interi settori economici e lo sport. Lo dimostra il caso della neve, sempre più assente dalle nostre montagne, che rischia di mettere in ginocchio gli sport e il turismo invernali. Anche per questo, Report ha deciso di raccontare il fenomeno dello snow-farming, già adottato da alcuni Comuni montani italiani: la neve naturale viene raccolta, isolata e conservata per mesi, per essere riutilizzata quando serve (nella stagione turistica oppure in caso di eventi sportivi).

Nella puntata in onda questa sera dalle 20.55 su Rai 3, la trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci ha intervistato diverse personalità per approfondire il caso. Alessandro Girod, sindaco di Gressoney (Aosta), è stato uno dei pionieri dello snow-farming e ha spiegato come si sia ritrovato a dover fare di necessità virtù: “Questo sistema funziona e costa circa 10-15 mila euro all’anno“.

Lo snow-farming potrebbe essere, purtroppo, il futuro se si vogliono salvare il turismo invernale e l’indotto degli impianti sciistici. Le cose, però, non sono così semplici: risulta difficile, se non impossibile, stabilire quanta neve conservare ogni anno senza sapere quali saranno le condizioni meteorologiche (come vento, neve ‘fresca’ e temperature). Per le gare di Coppa del Mondo di Zermatt-Cervinia, ogni anno, la spesa per conservare le necessarie quantità di neve è tutt’altro che irrisoria (oltre 200mila euro).

Una possibile soluzione è arrivata da chi di montagne, neve e sci se ne intende: Federica Brignone. “Si potrebbero spostare le gare dall’autunno a fine inverno, in questo modo servirebbe meno neve perché ce ne sarebbe di più fresca” – ha spiegato la campionessa olimpica di sci – “In queste zone, le condizioni invernali si trovano soprattutto intorno ad aprile, ma anche a maggio, quando si concentra la neve ‘fresca’. L’anno scorso, in quel periodo, c’era neve fresca fino alle ginocchia: era bellissimo“.

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