Sono passati 12 anni dalla tragedia del crollo dell'edificio Rana Plaza in Bangladesh. Cosa è cambiato? Intervista a Orsola de Castro, founder Fashion revolution.

Rana Plaza, una tragedia che poteva essere evitata. Cosa è cambiato 12 anni dopo?

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“Questa industria non ha nessuna voglia e nessun incentivo a cambiare, questa è la realtà che stiamo affrontando 12 anni dopo il crollo del Rana Plaza”. Intervista a Orsola de Castro, una delle fondatrici di Fashion Revolution.

Sono passati 12 anni dalla tragedia del crollo dell’edificio Rana Plaza in Bangladesh. Il 24 aprile 2013 persero la vita 1.138 persone, e in gran parte erano lavoratrici e lavoratori tessili impiegati nelle cinque fabbriche ospitate nello stabile.

Mentre i negozi al piano terra sono rimasti vuoti quel giorno, le fabbriche si sono rifiutate di fermarsi e hanno costretto i lavoratori e le lavoratrici a entrare con la minaccia di trattenere i salari. Lottando per sopravvivere con paghe da fame e senza un sindacato che difendesse collettivamente i loro diritti, la maggior parte di loro è entrata in fabbrica. L’edificio di otto piani ospitava numerosi laboratori in cui venivano realizzati capi per i colossi del fast fashion.

Un anno dopo il crollo del Rana Plaza, tragedia che portò all’attenzione del mondo intero la questione dei diritti dei lavoratori nell’industria dell’abbigliamento in Bangladesh e, in generale, nelle catene di valore globali, nacque Fashion Revolution, un movimento globale formato da attivisti che credono in un’industria della moda più etica e sostenibile, un movimento che invita le aziende a garantire migliori condizioni per i lavoratori, salari adeguati, trasparenza sulla provenienza dei materiali e maggiore sostenibilità. L’hasthtag #whomademyclothes lanciato dal movimento ha l’intento di sensibilizzare il consumatore e di renderlo più cosciente sui capi che indossa e su come vengono prodotti.

 

 

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Orsola de Castro: “La tragedia del Rana Plaza prevedibile ed evitabile”

Cosa è veramente cambiato a 12 anni dalla tragedia del Rana Plaza? A spiegarcelo una delle fondatrici di Fashion Revolution, Orsola de Castro.

“La tragedia del Rana Plaza è stata forse tra tutte quella più prevista e quella che sarebbe stata sostanzialemente la più evitabile. Sapevamo che la filiera della moda era un posto malsano, piena di sfruttamento, sia di risorse che di persone. – spiega a TeleAmbiente Orsola de CastroPrima del Rana Plaza c’era stato un grosso incendio in una fabbrica che si chiamava Tazreen, sempre in Bangladesh. Non era il primo caso quello del Rana Plaza, ma è stato assolutamente catastrofico“.

E aggiunge: “Fashion Revolution nasce da un’idea dell’altra founder, Carry Somers. Un movimento che nasce da una frustrazione che è legata al Rana Plaza come momento, nel senso che era arrivato davvero il momento di fare qualcosa. Ma esisteva già un movimento, esistevano individui pronti a cambiare la loro vita e la loro professione all’interno del mondo della moda, affinchè questa industria fosse più sostenibile e più etica. Quindi, l’episodio del Rana Plaza è stata come una grandissima lente d’ingrandimento. Improvvisamente tutto si è visto. Ad oggi è cambiato abbastanza, non sufficientemente rispetto a quello che noi avevamo sperato, soprattutto per quanto riguarda il discorso del consumatore. Prima non si parlava di filiera, quindi abbiamo sicuramente aperto degli orizzonti, ma che questa industria non abbia nessuna voglia e nessun incentivo a cambiare è la realtà che stiamo affrontando 12 anni dopo“.

Chi è Orsola de Castro

Orsola de Castro è stata la pioniera dell’upcycling con il brand “From Somewhere”, lanciato nel 1997, rimasto attivo fino al 2014, disegnando collezioni per Jigsaw, Speedo, Topshop. L’obiettivo del brand era quello di combattere lo spreco nella moda utilizzando i tessuti rimasti nei magazzini di tutto il mondo.

Nel 2006 è stata cofondatrice dell’iniziativa Estethica del British Fashion Council all’interno della London Fashion Week, che ha curato fino al 2014.

Nel 2013 ha fondato Fashion Revolution, un movimento globale che si è diffuso in più di novanta paesi. Orsola è relatrice, mentore, e Visiting Fellow presso il Central Saint Martins alla London University of the Arts.

Nel suo libro “I vestiti che ami vivono a lungo. Riparare, riadattare e rindossare i tuoi abiti è una scelta rivoluzionaria (Corbaccio 2021), parla di moda e di industria della moda, e spiega come prendersi cura dei vestiti, come lavarli, conservarli e soprattutto ripararli.

 

 

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