Una ricerca sulla salute mentale del Consiglio Nazionale dei Giovani (CNG) ha evidenziato che il 70% dei giovani ha sperimentato casi di ansia, depressione e disturbi dell’umore
I dati sula salute mentale dei giovani sono sempre più allarmanti e preoccupanti. Secondo una ricerca effettuata dal Consiglio Nazionale dei Giovani oltre il 70% ha sperimentato episodi di ansia, depressione e disturbi dell’umore. A questo si aggiunge che il 65% del campione ritiene che chi soffre di problematiche di natura psicologia sia discriminato.
La ricerca del Consiglio Nazionale dei Giovani sulla salute mentale
Sette giovani su dieci hanno vissuto periodi di ansia, depressione o altri disturbi dell’umore, spesso legati a stress lavorativo, problemi familiari e pressioni sociali. Un disagio che li colpisce molto più degli adulti. È questo il dato principale della ricerca sulla salute mentale condotta dal Consiglio Nazionale dei Giovani, realizzata con il supporto tecnico dell’Istituto Piepoli. Nello studio si evidenzia come lo stress lavorativo sia la principale causa di disagio per i giovani, con il 46% degli intervistati che lo indica come fattore determinante, seguito dai problemi familiari per il 40% e dalle pressioni sociali per il 30%.
Riconoscere i segnali
Riconoscere i segnali del malessere legato alla salute mentale è essenziale: per il 52% il cambiamento di umore è il primo campanello d’allarme, mentre il 51% identifica l’isolamento sociale come sintomo di difficoltà. Inoltre, il 28% segnala i comportamenti a rischio come indicatori preoccupanti, seguiti dalle difficoltà scolastiche per il 7%.
Le strategie dei giovani
Di fronte a problemi legati alla salute mentale i giovani mettono in atto una serie di strategie. Il 46% si affida alla terapia individuale, mentre il 40% trova sollievo nell’attività sportiva. Gruppi di supporto, arte e musica rappresentano ulteriori strumenti efficaci per contrastare ansia e depressione. Tuttavia il 65% ritiene che chi soffre di difficoltà psicologiche sia discriminato. Per rispondere a queste criticità, il 53% dei giovani ritiene necessario ampliare i servizi di supporto psicologico, mentre il 36% chiede una riorganizzazione più efficace delle risorse già esistenti.
Emergenza sociale che chiede delle risposte
Il CNG ha annunciato la firma di un Protocollo d’Intesa con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP): “Non possiamo più considerare questo fenomeno un problema individuale, ma una vera e propria emergenza sociale che richiede risposte concrete, sempre più urgenti. Il protocollo d’intesa tra il CNG e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi va esattamente in questa direzione: vogliamo promuovere iniziative di ascolto e formazione per garantire ai giovani strumenti di supporto” ha commentato Maria Cristina Pisani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani.
Ruolo centrale della psicologia nella salute
“I sistemi sanitari devono riconoscere il ruolo centrale della psicologia nella salute e nel benessere delle persone, soprattutto dei giovani, sempre più colpiti da un disagio diffuso che incide sullo sviluppo, sul rendimento scolastico e sulla vita sociale, con conseguenze a lungo termine. L’aumento di queste fragilità, amplificato dai cambiamenti sociali e dall’incertezza sul futuro, richiede risposte strutturate” ha spiegato invece David Lazzari, Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi.
La scuola luogo chiave anche per la salute mentale
Lazzari ha proseguito spiegando che la scuola è un luogo chiave per la crescita dei ragazzi e anche per la prevenzione e può dunque diventare un punto di riferimento per il benessere psicologico. “È fondamentale attuare al meglio la normativa approvata con la legge di bilancio e potenziare le risorse, superando la frammentazione attuale e garantendo un supporto stabile, accessibile e vicino ai bisogni reali degli studenti” ha aggiunto David Lazzari.
La misura approvata con la Legge di Bilancio
La Legge di Bilancio ha istituito un Fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore delle studentesse e degli studenti per l’attivazione, in via sperimentale, di presidi territoriali di esperti psicologi a supporto delle istituzioni scolastiche, finalizzati a fornire il servizio di sostegno psicologico e in particolare destinati al contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Al fondo è assegnata una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2025 e 18,5 milioni di euro a decorrere dal 2026.