terremoto myanmar epidemie

Terremoto in Myanmar, ora è allarme epidemie

Tabella dei Contenuti

Il bilancio (non ancora definitivo) parla di almeno 3.500 morti, 5.000 feriti e quasi 70 mila sfollati. Le tempeste degli scorsi giorni hanno però aggravato la situazione e sta aumentando esponenzialmente il rischio di focolai di diarrea acuta, colera, dengue e infezioni della pelle.

Non bastava l’emergenza direttamente causata dal violento terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il Myanmar. Il bilancio, a oltre dieci giorni dal sisma, parla di almeno 3.500 morti, cinquemila feriti e quasi 70 mila sfollati. E si tratta di dati, tra l’altro, ancora provvisori. C’è un nuovo, terribile allarme che arriva dalle zone più colpite: quello sanitario, legato alle epidemie. I più esposti, come sempre, appaiono essere le persone fragili, gli anziani e, soprattutto, i bambini. Nelle aree più devastate dal terremoto, infatti, negli ultimi giorni ci sono state forti piogge e manca l’acqua potabile, con il rischio di contrarre malattie come colera e diarrea che è aumentato esponenzialmente.

A lanciare l’allarme è Save the Children, che tra mille difficoltà logistiche sta cercando di portare, come tante altre ong, assistenza e aiuti alle popolazioni colpite. La situazione attuale è drammatica: in alcune aree l’accesso all’acqua potabile è interrotto e alcune fonti idriche primarie risultano fortemente contaminate. Molte persone sono costrette ad affidarsi all’acqua di sorgente o di superficie, esponendosi anche a grandi rischi sanitari, ma per molti altri è praticamente impossibile accedere all’acqua di sorgente e in altre zone i fiumi sono lontani. Impossibile anche pompare l’acqua, a causa della mancanza di elettricità. Le tempeste degli ultimi giorni hanno colpito soprattutto quelle famiglie che, dopo essere scampate alla distruzione delle loro case, ora vivono in rifugi di fortuna.

Come se non bastasse, l’acqua sporca e stagnante che si è accumulata con le violente piogge degli scorsi giorni sta diventando il serbatoio anche per le malattie trasmesse dalle zanzare, come la dengue. Una situazione sempre più delicata, anche perché le previsioni meteo non inducono all’ottimismo e le piogge continueranno anche nelle prossime ore. Le famiglie hanno fatto sapere agli operatori di Save the Children che in questo momento la priorità è l’accesso al cibo e all’acqua potabile, ma di aver bisogno anche di servizi igienici e di strutture per lavarsi, fondamentali per limitare proprio la diffusione di malattie trasmesse dall’acqua e dalle zanzare.

In alcune aree del Myanmar, si sono già registrati alcuni focolai di malattie come diarrea acuta e colera, e le attuali forniture idriche di emergenza possono essere considerate solo come una soluzione nel breve, se non brevissimo, termine. Il devastante terremoto dello scorso 28 marzo è avvenuto in un’area altamente sismica, ma ha colpito soprattutto un Paese già distrutto dalle conseguenze della guerra e del cambiamento climatico, soggetto spesso a disastri naturali come le inondazioni. Già prima della scossa di magnitudo 7.7, il Paese ospitava quasi 20 milioni di persone, più di un terzo della popolazione totale, in assoluto bisogno di sostegno umanitario. Di questi, almeno 6,3 milioni sono bambini.

Questi ultimi dati, a cui va aggiunto il drammatico bilancio del terremoto, fanno capire molto bene quanto gli aiuti internazionali rivestano un’importanza assolutamente fondamentale. Save the Children, come tante altre organizzazioni, sta cercando di raggiungere le popolazioni più colpite per consegnare cibo, acqua, strutture di riparo, kit per l’igiene personale e servizi sanitari di emergenza. “La situazione attuale è disperata per i bambini e per le loro famiglie. Dopo essere stati costretti a fuggire dalle loro case distrutte, ora devono affrontare piogge insolitamente precoci, oltre al caldo torrido, con le temperature che hanno già raggiunto i 40°C” – ha spiegato Jeremy Stoner, direttore regionale ad interim per l’Asia di Save the Children – “Senza acqua pulita sufficiente, le persone non riescono a mantenere un’igiene adeguata, e questo può portare a epidemie. Siamo preoccupati di vedere un numero crescente di bambini ammalarsi di malattie come la diarrea, come spesso accade dopo crisi come questa, dove la portata dei danni è così elevata“.

Pubblicità
Articoli Correlati