Agenda 2030, pneumatici, fast fashion – Tg Ambiente

Tabella dei Contenuti

In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Telembiente: 1) Agenda 2030, Italia tra progressi e ritardi nel nuovo Rapporto ISTAT SDGs; 2) Ecopneus, nel 2024 raccolte 168 mila tonnellate di pneumatici fuori uso; 3) Fast Fashion, Greenpeace: Africa invasa da abiti usati; 4) A2A, a Bergamo generato un valore economico di 270 mln

In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Telembiente:

1) Agenda 2030, Italia tra progressi e ritardi nel nuovo Rapporto ISTAT SDGs: L’Italia avanza a passo alterno nel cammino verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. A fotografare la situazione è l’ottava edizione del Rapporto ISTAT SDGs, che aggiorna 320 misure statistiche per valutare le politiche ambientali, sociali ed economiche del nostro Paese. In linea generale, il Rapporto evidenzia che nel 2023, oltre la metà degli indicatori mostra un miglioramento, e più del 60% ha una dinamica positiva su base decennale. Ma un quarto peggiora, e uno su cinque resta fermo da anni. Bene energia, cooperazione internazionale e consumi responsabili. Male invece acqua, ecosistemi e istituzioni, dove si registra stagnazione o addirittura regressione. Nel settore idrico, l’Italia resta fanalino di coda in Europa: dispersione d’acqua al 42% e depurazione insufficiente, con 6,6 milioni di residenti ancora fuori rete. In lieve crescita le energie rinnovabili. Nel 2023, la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo si attesta al 19,6%, in lieve crescita rispetto all’anno precedente (+0,5 punti percentuali), ma ancora distante dai target europei. Ancora troppo basse, poi, le vendite di auto elettriche e ibride plug-in. Nel 2024 la loro quota di mercato scende al 7,5%, ben lontana dall’obiettivo del 25% fissato al 2030. In crescita la raccolta differenziata (66,6%, +1,4 p.p.) e il riciclo dei rifiuti urbani (51%, +1,6 p.p.), mentre la circolarità dei materiali tocca il 20,8%, seconda in Europa. Continua a pesare il divario tra Nord e Sud. Le regioni meridionali accumulano ritardi su occupazione, istruzione e povertà. Campania e Calabria superano il 40% di popolazione a rischio esclusione sociale, mentre l’abbandono scolastico resta alto in Sicilia e Sardegna. Infine, nel confronto con gli altri Paesi europei, l’Italia tiene sul fronte ambientale e sociale, ma resta fragile dal punto di vista economico e strutturale. Un quadro in chiaroscuro, che chiede politiche più mirate e urgenti, soprattutto su disuguaglianze, governance e resilienza ambientale.

2) Ecopneus, nel 2024 raccolte 168 mila tonnellate di pneumatici fuori uso: L’Italia è un’eccellenza nel settore del riciclo e del recupero dei pneumatici fuori uso. Il consorzio Ecopneus nel 2024 ha raccolto oltre 168 mila tonnellate di pneumatici fuori uso (PFU) in tutte le regioni italiane, superando del 10% il proprio target stabilito dalla normativa. Ne parla Giuseppina Carnimeo, direttore generale di Ecopneus, in un’intervista all’Italpress.

3) Fast Fashion, Greenpeace: Africa invasa da abiti usati: Ogni anno nel mondo vengono prodotte circa 83 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, il 65% dei quali è costituito da fibre sintetiche derivate dai combustibili fossili, mentre ogni secondo l’equivalente di un camion della spazzatura pieno di vestiti viene bruciato, disperso nell’ambiente o avviato in discarica. Tra le principali destinazioni di questa tipologia di rifiuti c’è l’Africa, che nel 2019 ha ricevuto il 46% del tessile usato dall’Unione Europea: per la metà si tratta di indumenti di scarto che finiscono soltanto per inquinare l’ambiente. Sono alcuni dei dati riportati da “Draped in Injustice”, nuovo report di Greenpeace Africa che offre una panoramica sul commercio degli abiti di seconda mano, svelando gli impatti dei rifiuti tessili importati nel continente. Tra i Paesi più impattati ci sono Angola, Kenya, Repubblica Democratica del Congo, Tunisia, Ghana e Benin che, complessivamente, nel 2022 hanno importato quasi 900 mila tonnellate di abiti usati. Un’altra situazione insostenibile, già denunciata da Greenpeace, riguarda il Ghana che accoglie nei suoi mercati 15 milioni di indumenti di seconda mano alla settimana, anch’essi per quasi la metà invendibili e dispersi nell’ambiente. Un’inchiesta condotta da Unearthed e Greenpeace Africa ha documentato come abiti scartati da consumatori britannici siano stati ritrovati in gigantesche discariche a cielo aperto vicino Accra. Gli abitanti locali denunciano, inoltre, che reti da pesca, corsi d’acqua e spiagge sono intasati da capi sintetici di fast fashion esportati dal Regno Unito e dal resto d’Europa. Il documento descrive una situazione allarmante, evidenziando gli impatti ambientali e sanitari di un fenomeno ormai fuori controllo.

4) A2A, a Bergamo generato un valore economico di 270 mln: Si consolida ulteriormente il legame tra A2A e Bergamo. Nel 2024, il Gruppo ha generato un valore economico sul territorio per quasi 270 milioni di euro, in crescita del 64,5% rispetto all’anno precedente, e oltre 42 milioni di euro di investimenti: i numeri sono emersi in occasione della presentazione del decimo Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Bergamasco.

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