Cresce il dissenso sul disegno di legge per riformare la caccia in Italia. Sommi: “Politica anacronistica”.
Ancora polemiche sul disegno di legge per riformare la caccia in Italia. Dopo lo spostamento della discussione del provvedimento ribattezzato “Modifiche alla Legge numero 157 dell’11 febbraio 1992 recante norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” dalle Commissioni riunite VIII – Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni e innovazione tecnologica – e IX – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare – del Senato della Repubblica al Parlamento, gli ecologisti ribadiscono la necessità di superare una tradizione anacronistica, barbara e crudele.
Tra i punti più controversi del Testo, l’aumento delle specie animali abbattibili senza basi scientifiche, la trasformazione di alcuni scrigni di biodiversità in aree venatorie e l’utilizzo delle doppiette in territori demaniali, dalle foreste alle spiagge, fino alle dune, anche in ore notturne, con seri rischi per la sicurezza di ciclisti, escursionisti e villeggianti.
A essersi schierato contro il disegno di legge voluto dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, è anche il giornalista, critico e autore del libro “Solo amore. Appunti per un manifesto in difesa degli animali”, Luca Sommi: “Una politica preistorica che fa sì che per un passatempo, perché oggi la caccia è tale, si uccidano animali innocenti. Un hobby, tra l’altro, celato dietro la parola “tradizione”. Ricordo che, però, era tale anche bruciare sia gli eretici sia le streghe. Per fortuna, ed è bene sottolinearlo, le cattive tradizioni si possono abbandonare. La caccia è un vero e proprio sopruso verso gli animali. L’alpinista Mario Corona dice che, durante le escursioni naturalistiche, l’orso, per fare un esempio, è nel suo posto, mentre l’uomo no. Ed ecco perché la convivenza tra specie animali diverse sul pianeta Terra è fondamentale. Sbagliato, invece, usurpare l’esistenza di altri esseri viventi“.
Caccia in Italia, ecco la proposta di legge di iniziativa popolare per abolirla
Al via la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per abolire la caccia in Italia. Dopo avere ricevuto l’ok della Corte di Cassazione, a Roma, nel Lazio, il Testo presentato dagli Animalisti Italiani, dall’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), dalla Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC), dalla Lega Antivivisezione (LAV), dalla LNDC Animal Protection e dall’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Attraverso l’accesso sul sito del Ministero della Giustizia, ogni cittadino dotato di SPID o di Carta d’Identità Elettronica (CIE) potrà sottoscrivere il provvedimento. Obiettivo degli attivisti per i diritti degli animali sarà il raggiungimento di almeno 50.000 firme in sei mesi per arrivare in Parlamento. Tra le norme considerate urgenti, anche l’aumento delle Aree Naturali Protette, il rafforzamento della tutela dei grandi carnivori, dai lupi agli orsi, soprattutto in Trentino-Alto Adige, e lo stop all’utilizzo dei fucili nelle proprietà private.
“Faremo il possibile, affinché la democrazia prevalga sull’arroganza dei cacciatori e dei loro politici di riferimento disposti a svendere la vita della fauna selvatica come merce di scambio elettorale“, hanno sottolineato gli ambientalisti.