Con una magnitudo pari alla scossa del 13 marzo scorso, ma un ipocentro più profondo, il sisma avvenuto alle 12.47 di oggi non ha causato danni significativi, anche se ha fatto crollare un costone di roccia nell’isolotto di Punta Pennata, a poca distanza dall’epicentro.
Tanta paura per una nuova scossa di terremoto ai Campi Flegrei, la più forte degli ultimi 40 anni alla pari con quella dello scorso 13 marzo. Con una magnitudo di 4.6, ma con una profondità maggiore rispetto alle precedenti, la scossa di natura bradisismica avvenuta alle 12.47 di lunedì 30 giugno, con epicentro in mare nei pressi di Bacoli, è stata distintamente avvertita dalla popolazione in tutta la provincia di Napoli, ma senza causare fortunatamente particolari danni.
Dopo la scossa principale, sono state diverse le repliche, la più forte di magnitudo 2.2, avvenuta meno di cinque minuti dopo. Nel frattempo, però, erano partite tutte le dovute verifiche di stabilità di edifici e infrastrutture, con la circolazione dei treni interrotta sul nodo di Napoli e riattivata poche ore dopo. I vigili del fuoco fanno sapere che non sono stati rilevati danni significativi, mentre l’Osservatorio vesuviano dell’Ingv ha spiegato che, nonostante l’intensità notevole, il terremoto rientra nella normale attività bradisismica della zona che da qualche tempo genera diverse serie di sciami e preoccupa non poco la popolazione.
La scossa di lunedì 30 giugno, preceduta da un forte boato, ha però causato il crollo di un costone di roccia nell’isolotto di Punta Pennata, nel territorio comunale di Bacoli, a pochissima distanza dall’epicentro. Fortunatamente, il crollo non ha coinvolto persone, anche perché, essendo lunedì, la zona che fino a ieri aveva ospitato molti turisti ha fatto registrare un’affluenza di visitatori molto bassa.