L’educazione alimentare inizia da bambini e proprio nelle mense scolastiche è bene non proporre cibi spazzatura. Il Manifesto di Coldiretti per l’educazione alimentare nelle scuole, lanciato a giugno 2025, va proprio in questo senso.
Il fenomeno dell’obesità infantile è in costante crescita nel nostro paese, secondo il rapporto “COSI” (Childhood Obesity Surveillance Initiative) dell’Ufficio Europeo dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, l‘Italia è il quarto Paese per obesità e sovrappeso in Europa con un tasso appena sotto il 40%. Dal rapporto emergono numeri sconfortanti sul consumo di frutta e verdura che dovrebbero essere alla base dell’alimentazione quotidiana: solo il 50% dei bambini consuma ogni giorno frutta fresca, il consumo diario di verdure scende addirittura al 31%.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra i bambini alla prima festa dell’educazione alimentare nelle scuole impegnati nelle diverse attività didattiche proposte con i tutor Coldiretti e i cuochi contadini #festadelleducazionealimentare #scuola pic.twitter.com/afdtZnVMNU
— Coldiretti (@coldiretti) June 11, 2021
In Italia il rapporto con il cibo ha perso negli anni il legame con la tradizione per adottare modelli di preparazione e consumo veloce che danneggia la salute e che crea abitudini alimentari difficili da scardinare in età adulta.
Troppo spesso i distributori automatici all’interno delle scuole offrono alimenti confezionati e iper formulati mentre all’ora di pranzo scarseggia il cibo a km 0 che invece, secondo l’associazione dei produttori agricoli, dovrebbe essere privilegiato.
I programmi di educazione alimentare in classe andrebbero inseriti all’interno di una strategia nazionale contro l’obesità infantile. Questo il cuore dell’appello che Coldiretti ha rivolto al mondo politico. Il cibo come bene comune, quindi, da conoscere, valorizzare e proteggere.
Se è stato dimostrato che il cibo ultra processato è dannoso per la salute del microbioma intestinale è necessario non solo non abituare i più piccoli a consumarlo ma educare i bambini a conoscere i criteri da seguire per selezionare il cibo, concetti come la stagionalità, il km 0, la filiera corta e il valore del biologico andrebbero insegnati il prima possibile: “Vogliamo costruire un futuro più sano per i nostri figli, partendo dall’educazione al cibo. – ha dichiarato il presidente Ettore Prandini nell’evento di presentazione del Manifesto – Un’alimentazione consapevole è la prima forma di prevenzione e rispetto per la salute, l’ambiente e l’economia agricola del Paese”.
Coldiretti invoca un patto educativo tra scuola, famiglia e agricoltori, “Soprattutto per far capire ai ragazzi l’importanza dell’origine del cibo e il valore di una dieta sana e sostenibile. In questo senso, Coldiretti mette a disposizione la propria rete di fattorie didattiche e le esperienze maturate attraverso Campagna Amica per realizzare percorsi formativi capaci di coinvolgere non solo gli studenti, ma anche le loro famiglie.”
Il manifesto ribadisce la necessità di inserire nei programmi scolastici l’educazione alimentare a partire dalla scuola primaria. “Insegnare ai bambini da dove viene il cibo, quali sono i principi di una dieta equilibrata e quali rischi comportano i cibi ultra-formulati significa investire nel benessere dell’intera società.”