Caldo record in Europa: già a giugno 2025 termometri sopra i 40°C

Caldo record in Europa: già a giugno 2025 termometri sopra i 40°C

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Tra i Paesi colpiti dall’eccezionale ondata di caldo, Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna. 

Eccezionale ondata di caldo in Europa con temperature superiori ai 40°C fino al 1° luglio 2025. A boccheggiare saranno soprattutto Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna. Non a caso, proprio qui, secondo l’Agencia Estatal de Meteorología (AEMET), i termometri potrebbero sfiorare i 42°C nelle Regioni del Sud, dall’Andalusia all’Estremadura, fino a Murcia. Ed ecco perché, già all’inizio di una delle estati più bollenti della storia del pianeta Terra, le Autorità Locali stanno invitando i cittadini a evitare l’esposizione al sole, a bere almeno due litri d’acqua al giorno per garantire l’idratazione e a mangiare più frutta e verdura e meno biscotti, pasta e pizza.

Soltanto tra giugno e agosto 2024, sempre nello Stato della Penisola Iberica, secondo il rapporto “Plan nacional de actuaciones preventivas de los efectos del exceso de temperaturas sobre la salud 2024”, cioè il “Piano nazionale di azioni preventive dell’eccesso di temperature sulla salute 2024”, del Ministerio de Sanidad, oltre 2.000 le persone, soprattutto over75, decedute a causa della calura estrema.

Corsa contro il tempo, dunque, per tutelare non solo gli adulti, ma anche i bambini. Proprio per questo, a Marsiglia, in Francia, le piscine pubbliche saranno gratuite.

Altissimo, invece, il rischio di incendi sia ad Atene, in Grecia, sia a Lisbona, in Portogallo.

In Italia, infine, secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), il mix tra caldo e inquinamento, soprattutto nelle grandi città, oltre ad accelerare l’invecchiamento della pelle, potrebbe aumentare il rischio di tumori cutanei. Sei, a questo proposito, le raccomandazioni degli scienziati: evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore centrali della giornata, dalle 11:00 alle 16:00; applicare quotidianamente creme ad ampio spettro (UVA, UVB e con filtri anti-inquinamento); integrare l’alimentazione con antiossidanti naturali come vitamine C ed E e polifenoli; privilegiare la frequentazione di aree verdi; monitorare i livelli di ozono e PM 2.5, attraverso le applicazioni sugli smartphone o i bollettini dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA), così da non fare attività fisica all’aperto nei momenti critici; e usare prodotti dermatologici contenenti prebiotici e postbiotici.

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