Grande successo per la dodicesima edizione de l’Umbria Che Spacca. Nei 5 giorni del festival, che ha abbracciato cultura, musica, arte ed attualità, Perugia è stata letteralmente invasa.“Ci interessa risvegliare l’animo dei perugini – hanno sottolineato gli organizzatori – quello che ci piace è vedere Borgo XX Giugno animato e vestito a festa, un borgo che ha voglia di partecipare con una carica ed un’energia che la città di Perugia restituisce a tutti i musicisti che si sono esibiti. Queste vibrazioni positive le hanno sentite tutti”.
Perugia per cinque giorni è stata la capitale indiscussa della musica contemporanea e non solo.
Un flusso ininterrotto di persone ha animato il Borgo Bello, da Sant’Ercolano al Frontone, una grande festa che ha coinvolto tutti.
Questo e molto altro è stata la dodicesima edizione dell’Umbria che spacca.
L’Umbria che Spacca è un’esperienza a 360 gradi, con eventi e concerti diffusi in tutta Perugia.
Il festival ha coinvolto l’intera città grazie ai suoi otto magnifici palchi, ciascuno con una propria identità e un programma distintivo.
Dal Garden Stage (Orto Medievale dell’Università degli Studi di Perugia, complesso monumentale di San Pietro) con i concerti all’alba, passando per la Galleria che Spacca (Galleria Nazionale dell’Umbria) con la musica e le parole dei cantautori.
Andando poi all’UniPg Stage (Area esterna del Complesso Monumentale di San Pietro – Parcheggio Facoltà di Agraria), lo spazio che fa ballare l’Umbria con i dj più amati; UnistraPg Stage (Università per Stranieri di Perugia), il palco di divulgazione sociale; 518 Stage (Area esterna della Chiesa di Sant’Ercolano), un punto d’incontro tra parole, musica e nuove visioni; Borgo Bello Stage (Piazza Giordano Bruno di Corso Cavour); la Chill Area (davanti ai Giardini del Frontone), l’area ristoro ad ingresso gratuito, dove ci si può rilassare con musica dal vivo e poi naturalmente il Main Stage.
L’Umbria Che Spacca si conferma quindi un punto di riferimento a livello nazionale, richiamando ormai gente da ogni regione d’Italia.
Nell’area del festival hanno transitato oltre 10mila persone a serata.
Il ‘Main Stage’ (Giardini del Frontone) è stato il palco principale che ha ospitato i più grandi nomi della scena musicale contemporanea, per circa 12mila presenze in 5 serate.
Tra li ospiti i Baustelle, Rose Villain e Gaia, Shablo, Guè e poi l’evento finale con Lucio Corsi, la cui apertura è stata affidata ai giovani Les Votives.
Spazio anche ai 10 talenti umbri selezionati dal ‘Coop Music Contest’, tra cui Bluannika, D-Verse & Upstairz, Garpets 30k, Le Nora, Mones, Minimal, Marcy, Onisaiba, Rosewood, Siso, che hanno aperto le serate degli headliner.
Il ‘Garden Stage’ ha offerto concerti all’alba per un risveglio musicale unico, con le cantautrici Francamente, Erica Mou e Anna Castiglia.
Sold out anche agli appuntamenti della Galleria Che Spacca dove si sono esibiti, tra musica e parole, artisti del calibro di Malika Ayane, Santi Francesi, Motta, Leo Gassman e Niccolò Fabi.
A Teleambiente il bilancio della 12 esima edizione è stato fatto dal presidente dell’associazione Roghers Staff APS, Andrea Mancini
“Siamo davvero molto contenti – ha riferito Andrea Mancini – di essere stati ancora una volta il motore di una grande festa per la città di Perugia. Ringraziamo prima di tutto i 150 ragazzi che anche quest’anno hanno dato vita ad una magia in maniera volontaria. Il nostro è un impegno che parte dal basso e parla di condivisione. Parla anche di prospettive che vogliamo dare alla città, portando eventi nazionali ma soprattutto un fermento culturale per risvegliare l’anima di Perugia”.
“Ci interessa risvegliare l’animo dei perugini, più che attrarre da fuori – ha sottolineato Andrea Mancini – poi per l’ultimo concerto di Lucio Corsi sono partiti dei bus da tutta Italia, però quello che ci piace è vedere Borgo XX Giugno animato e vestito a festa, un borgo che ha voglia di partecipare con una carica ed un’energia che la città di Perugia restituisce a tutti i musicisti che si sono esibiti. Queste vibrazioni positive le hanno sentite tutti”.
Un festival che abbraccia cultura, arte, musica, attualità, una vera festa della città di Perugia, per una manifestazione che negli anni è cresciuta esponenzialmente
“Questo ci differenzia – ha spiegato Andrea Mancini sempre a Teleambiente – non parliamo solo di musica, ma attraverso la musica riusciamo a dare spazio anche a tante iniziative culturali, con dei talk su attualità e temi importanti. Ci sono tante collaborazioni, quindi l’Umbria che spacca 2025 è stato anche un contenitore che è riuscito a dare spazio a tante eccellenze del territorio che magari non hanno voce”.
“Abbiamo toccato anche argomenti difficili – ha continuato – che in contesti del genere non vengono affrontati, abbiamo parlato di pace, di sessualità, di crisi climatica, di impegno civile e civico, di un qualcosa di concreto che parte dal basso”.
“Siamo molto orgogliosi di tutto questo – ha aggiunto Andrea Mancini sempre a Teleambiente- siamo felici che in tanti ci abbiano dato fiducia. C’è tanta stanchezza, i ragazzi hanno dormito pochissimo in questi giorni, ma i sorrisi della gente ripagano di tutto. Qui c’è veramente un’energia particolare”.
Possibilità di rendere questo festival itinerante e di esportarlo in altre città
“Abbiamo fatto una bellissima edizione a Terni nel 2022. Noi – ha precisato Mancini – vogliamo che l’iniziativa parta sempre dal basso, l’Umbria che spacca non vuole arrivare in un luogo portando il suo brand e la sua immagine, ma preferisce essere un attivatore delle energie del territorio, delle associazioni di un luogo che mettono insieme delle risorse che grazie a noi possono essere amplificate ed avere la giusta professionalità”.
“Il tutto – ha concluso Andrea Mancini – deve nascere dalla base, dalle esigenze del territorio. Dalle esigenze di chi quei luoghi li vive e non da chi li attraversa, questo è lo stile con cui facciamo le cose ed avremo molto piacere di riproporre anche altri eventi targati ‘Umbria che spacca’, che però abbiano sempre questo slancio e questa attitudine”.
L’Umbria che Spacca – ideato, sviluppato e promosso dalla Roghers Staff APS – è realizzato con il sostegno e il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Perugia, Università degli Studi di Perugia, Università per Stranieri di Perugia, Camera di Commercio dell’Umbria, Adisu Umbria.