COP16, al via a Roma i negoziati per salvare la biodiversità Valeria Barbi a COP16 Roma (25 Feb 2025). Negoziati sulla biodiversità: plenaria in corso. #COP16 #biodiversità #Roma #ValeriaBarbi

COP16, al via a Roma i negoziati per salvare la biodiversità

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Al via a Roma, nella sede della FAO, la COP16 per salvare la biodiversità del pianeta Terra. La giornalista Valeria Barbi: “Vi racconto la prima giornata dei negoziati”. 

Al via a Roma, in Italia, nella sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), dal 25 al 27 febbraio 2025, la COP16, cioè la Conferenza delle Parti sulla Convenzione delle Nazioni Unite per la Biodiversità.

Obiettivo della riapertura dei lavori, dopo il flop dei negoziati a Cali, in Colombia, tra il 21 ottobre e il 1° novembre 2024, è il rafforzamento del Global Biodiversity Framework di Kunming-Montreal (KMGBF) della COP15, cioè della Conferenza delle Parti sulla Convenzione delle Nazioni Unite per la Biodiversità, per fermare la perdita di natura entro il 2030.

A raccontarci la prima giornata dei negoziati è la giornalista ambientale e scientifica Valeria Barbi: “Fino a ora, le persone registrate per seguire la COP16, cioè la Conferenza delle Parti sulla Convenzione delle Nazioni Unite per la Biodiversità, sono almeno 14.600. Si sente, però, la mancanza dei rappresentanti politici. Di certo, una conferenza stampa conferma l’apertura del cosiddetto “Cali Fund” approvato appunto a Cali, in Colombia, tra il 21 ottobre e il 1° novembre 2024. Questo meccanismo, al cui interno le imprese verseranno i contributi economici, è fondamentale per i benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche appartenenti a specie vegetali e a specie animali. Non a caso il ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile della Colombia e Presidente della COP16, cioè della Conferenza delle Parti sulla Convenzione delle Nazioni Unite per la Biodiversità, Susana Muhamad, dichiara che il “Cali Fund” rappresenta, tra l’altro, un processo democratico di condivisione e di inclusione delle comunità indigene fondamentali per la protezione dei luoghi soliti ospitare la ricchezza di vita del pianeta Terra“.

Che cosa aspettarci, inoltre, dalla COP16, cioè dalla Conferenza delle Parti sulla Convenzione delle Nazioni Unite per la Biodiversità, anche a seguito del ritorno di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti d’America? “Una delle prime decisioni politiche del Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, è stata l’uscita dall’Accordo di Parigi raggiunto durante la COP21, cioè la Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, del 2015. Il segnale sembra essere chiaro: la protezione della natura non fa parte dei piani decisionali dell’inquilino della Casa Bianca“, spiega nel Magazine di Teleambiente dedicato alla COP16, cioè alla Conferenza delle Parti sulla Convenzione delle Nazioni Unite per la Biodiversità, il giornalista ambientale e scientifico Rudi Bressa.

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