Vienna, al via il Living Planet Symposium 2025

Vienna, al via il Living Planet Symposium 2025

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Dal 23 al 27 giugno 2025 all’Austria Center Vienna, a Vienna, in Austria, il Living Planet Symposium dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Cheli (ESA): “Ecco le prime immagini catturate dal satellite “Biomass” sulle foreste del Globo”.

Dal 23 al 27 giugno 2025 all’Austria Center Vienna, a Vienna, in Austria, il Living Planet Symposium dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Quasi 7.000 le persone provenienti da 119 Paesi per partecipare a una delle più importanti conferenze di osservazione del pianeta Terra. Previste tavole rotonde con almeno 800 scienziati pronti a presentare le ultime scoperte su ambiente, clima e sostenibilità del Globo, attraverso l’analisi dei dati raccolti dai satelliti.

Oggi c’è un contesto geopolitico in continua evoluzione. Proprio per questo i temi “Spazio” e “Ambiente” assumono non solo un valore scientifico, ma anche un valore economico. Non a caso, al Living Planet Symposium 2025 sono presenti molte aziende. Tra l’altro, oltre ad avere diversi partner, lavoriamo con la Commissione Europea, con la National Aeronautics and Space Administration (NASA) e con giapponesi e indiani soliti utilizzare dati dei satelliti. Ed ecco perché anche queste persone sono al convegno“, dichiara a Teleambiente Simonetta Cheli, Direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Responsabile del Centro Europeo per l’Osservazione della Terra (ESRIN) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) di Frascati, vicino a Roma, nel Lazio.

Un evento che, tra l’altro, mostra le prime immagini catturate dal satellite “Biomass” dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) sulle foreste del pianeta Terra.

Oltre a essere molto innovativa, la missione del satellite “Biomass” è inserita nel quadro del programma “FutureEO” dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con l’obiettivo scientifico di studiare non solo l’estensione delle foreste tropicali, ma anche il ruolo delle stesse foreste tropicali, dalle foglie ai tronchi, fino alle radici, nell’assorbimento della CO2. Essenziale avere strumenti simili, oggi più che mai, perché tutto ciò che è legato ai flussi di carbonio ha un’importanza strategica nella valutazione dell’evoluzione del pianeta Terra. Tra l’altro, la missione del satellite “Biomass”, oltre a essere sofisticata, comprende una comunità scientifica internazionale pronta a utilizzare i dati raccolti da oltre cento stazioni nel mondo. Fino a oggi, abbiamo immagini sia della Bolivia, in America del Sud, colpita da una significativa deforestazione, sia del Gabon, in Africa Centrale, caratterizzato da foresta pluviale, fiumi e laghi“, conclude Simonetta Cheli.

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