Si torna a parlare di ambiente tra le tracce della Maturità di quest’anno. Per la seconda prova un elaborato su fast fashion e impatto su ambiente e salute.
Oggi seconda prova di Maturità con oltre 524mila studenti impegnati sugli elaborati di indirizzo specifici. Dopo l’uscita tra le tracce della prima prova della questione ambientale con una riflessione sul brano “Un quarto d’era (geologica) di celebrità” del filosofo e saggista Telmo Pievani, al Liceo Linguistico un elaborato sul tema del fast fashion, ovvero il modello di business adotatto da noti brand come Shein, H&M e Temu.
Per la prova di Inglese è stato chiesto di sviluppare una traccia sull’impatto ambientale e sulla salute pubblica del fast fashion, partendo da un articolo di approfondimento pubblicato sul sito della Boston University. Un tema che tocca aspetti cruciali come il consumo veloce, lo sfruttamento dei lavoraotori e l’inquinamento generato dal sovrapProduzione.
Le tracce della seconda prova negli altri licei
Un’altra traccia del Liceo Linguistico riguarda un brano tratto dal romanzo “Every Day is Mother’s Day” dell’autrice inglese Hilary Mantel, in cui si riporta l’esperienza dell’autrice come assistente sociale in un ospedale geriatrico, con le storie dei pazienti e in cui è centrale il tema della “perdita”.
Negli altri licei:
- Al Liceo Classico la traccia di Latino è tratta dal Laelius de amicitia di Cicerone, composto nel 44 a.C. Il brano proposto si concentra sul tema dell’amicizia, descritta attraverso il dialogo tra Gaio Lelio e Scipione Emiliano, con riflessioni sul valore di questo legame per la convivenza civile;
- Al Liceo Scientifico la traccia di Matematica si articola in due problemi e quesiti, con un approccio che integra citazioni filosofiche. Il primo problema parte da una frase di Cartesio: “La ragione non è nulla senza l’immaginazione”. Il secondo si basa su una citazione attribuita a Platone: “La bellezza è mescolare, in giuste proporzioni, il finito e l’infinito”;
- Al Liceo Artistico la prova, che può durare fino a tre giorni (6 ore al giorno, escluso il sabato), riguarda Discipline Progettuali caratteristiche dell’indirizzo (es. Architettura, Audiovisivo e Multimediale);
- All’Istituto Tecnico, indirizzo Informatica e Telecomunicazioni, articolazione Informatica la traccia riguarda l’intelligenza artificale, con un caso pratico legato allo sviluppo di una piattaforma web pensata per contrastare la diffusione delle fake news.
Fast fashion, perchè è un problema per la salute e l’ambiente
Il fast fashion è la moda ultraveloce che negli ultimi decenni ha rivoluzionato il modo in cui ci vestiamo. Capi a prezzi stracciati, collezioni che si rinnovano a una velocità impressionante e un modello di business basato sull’acquisto compulsivo.
Tra i brand di fast fashion spicca tra tutti l’ultimo arrivato, l’e-commerce cinese Shein, finito più volte sotto i riflettori per il suo modello di business. Un test della rivista tedesca dei consumatori Oko-Test ha rivelato la presenza di sostanze pericolose come piombo, cadmio e ftalati, vietati in diversi capi di abbigliamento, anche per bambini, prodotti dall’azienda.
Ma già nel 2022 l’organizzazione ambientalista Greenpeace, nel rapporto “Taking the Shine off SHEIN: A business model based on hazardous chemicals and environmental destruction”, su 47 prodotti Shein acquistati in Italia, Austria, Germania, Spagna e Svizzera, “il 15% hanno fatto registrare, nelle analisi di laboratorio, quantità di sostanze chimiche pericolose superiori ai livelli consentiti dalle leggi europee. In altri quindici prodotti (32%) le concentrazioni di queste sostanze si sono attestate a livelli preoccupanti, a dimostrazione del disinteresse di Shein nei confronti dei rischi ambientali e per la salute umana“, si legge nel rapporto. Questi prodotti sono da considerarsi illegali a tutti gli effetti.
Sempre, Shein, fondata in Cina e ora con sede a Singapore, è più volte finita al centro di inchieste sulle condizioni dei lavoratori, pagati pochissimo e costretti a turni di lavoro sfiancanti. Nella prima indagine del 2021 dell’organizzazione svizzera Public Eye erano già emerse condizioni disumane di lavoro nelle fabbriche fornitrici e l’azienda si era impegnata a introdurre nuove regole per migliorare il benessere degli operai. Public Eye la scorsa estate è tornata a intervistare tredici dipendenti di sei fabbriche che riforniscono Shein per verificare cosa fosse cambiato. Il risultato? Ci sono ancora operai che cuciono vestiti anche per più di dodici ore al giorno, per sei o sette giorni a settimana, e solo un giorno libero al mese.
Ma cosa ne pensano gli italiani di questo modello di consumo di moda? Stileo ha indagato sul tema nell’ultima edizione del report Fashion Research 2024. Lo studio riporta che il 79% degli italiani conosce i principali e-shop di questa categoria, con il 63% che dichiara di aver acquistato almeno una volta da questi e-commerce, mentre un 19% afferma di non aver mai fatto shopping in questo particolare tipo di shop online e di non avere intenzione di farlo in futuro.
Ghana, la più grande discarica di vestiti fast fashion
Il Ghana dal 2023 è la discarica di vestiti più grande al mondo: ne arrivano 15 milioni ogni settimana. La causa principale? Il fast fashion.
Il rapporto, dal titolo “Fast Fashion, Slow Poison: The Toxic Textile Crisis in Ghana”, è un’altra testimonianza dell’impatto devastante degli indumenti usati dal Nord del mondo, quasi tutti capi di fast fashion, su ambiente, comunità ed ecosistemi nello Stato dell’Africa occidentale.
Per volumi importati, il Ghana è anche la seconda destinazione di abiti di seconda mano provenienti dal Continente europeo. L’Italia è la nona esportatrice a livello mondiale, terza in Europa, dietro a Belgio e Germania: soltanto nel 2022 dal Belpaese sono arrivate in Ghana quasi 200 mila tonnellate di indumenti usati. Tra i primi dieci brand di capi invenduti nel mondo siano tutti marchi del fast fashion: tra loro H&M, Zara, Primark. Tra i “nuovi arrivati” figurano anche molti articoli di Shein.